L’icona del Lindy hop, nonché ultima testimone dell’epoca swing di Harlem compie oggi 99 anni.

Era solo una bambina quando, dalla scala antincendio dell’appartamento di sua madre, osservava i ballerini della Savoy Ballroom. Quella timida ed ingenua fanciulla che sognava di ballare oggi è anche chiamata Queen of swing, proprio per una vita dedicata all’arte di cui, ancora oggi, continua ad essere testimone e diretta discendente.

Norma Miller nasce ad Harlem, New York, il 2 dicembre di quasi un secolo fa. Autrice, coreografa, attrice, comica, produttrice cinematografica, ballerina: davanti a noi un’artista a trecentosessanta gradi, con alle spalle oltre settant’anni di carriera.

Giovanissima, la “temibile” Norma diventa famosa come una delle primissime interpreti del Lindy Hop, al fianco della celebre compagnia Whitey’s Lindy Hoppers. È in questa compagnia, protagonista di numerosi film e produzioni di Broadway, che ritroviamo personaggi come Leon James, Frankie Manning e Al Minns. Ma procediamo con ordine. Tutto inizia a soli dodici anni quando Norma, sul marciapiede antistante il Savoy mima alcuni passi swing che aveva visto eseguire a decine e decine di ballerini dalla sala vicino a casa sua. Come nelle migliori delle favole, viene notata da Twistmouth George, uno dei maggiori ballerini del Savoy, il quale le propone di entrare nella sala per danzare un po’ con lui. Da quel momento qualcosa cambia ed inizia finalmente a prendere forma un talento già insito nella sua stessa natura. in poco tempo le doti e le capacità di questa fresca ragazza nera non solo vengono osservate con maggiore attenzione, ma diventano il fattore determinante per un vero e proprio “arruolamento” fra i Whitey’s Lindy Hoppers. Norma entra nel gruppo ed è la danzatrice più giovane; ballare con i Whitey’s Lindy Hoppers significa non solo fare parte di quella che oggi chiameremo comunemente “compagnia”, ma ha un valore molto più forte: quello legato al senso di libertà, non solo d’espressione, ma della stessa segregazione razziale. Durante un periodo in cui ai neri era proibito ballare insieme ai bianchi, la pista del Savoy accoglie un ballo che amalgama – o meglio unisce –  etnie diverse, in un vero e proprio melting pot reso possibile proprio grazie a un ballo energico, che “contagia” chi ne entra in contatto.

Con l’arrivo della guerra molte cose sono cambiate; tutti i sentimenti che ancora oggi determinano la voglia di scendere in pista e ballare, sono stati come soppiantati dalla necessità di trovare soluzioni legate prima di tutto alla sopravvivenza, che non si poteva permettere il rischio di mettere al

primo posto le passioni, la spensieratezza, l’allegria o la leggerezza. Lo swing intanto aveva abbattuto le barriere razziali, aveva permesso l’inizio di un cambiamento, motivo per cui, passati i tempi duri legati al periodo di declino e di offuscamento della popolarità di questo genere, tutto riprende da dove ci si era fermati, seppur in maniera un po’ diversa.

Ciò che rimane immutato dalle origini alla ripresa ( e senza dubbio fino ai nostri giorni) è il fatto che il lindy hop unisce le persone, mettendo da parte estrazione sociale o colore della pelle. Oggi Norma continua ad essere l’ambasciatrice ancor prima di uno stile ballato, proprio di questo messaggio: la forza prorompente di un ballo in grado di produrre continui cambiamenti.

 

«I’ve been segregated, discriminated, integrated, and now liberated»

 

Sono queste le parole che canta quando afferma di essere una donna nuova , in “I’m a new woman today”, la recente canzone che ha dedicato a Hilary Clinton che vuole esaltare i concetti legati appunto all’emancipazione degli afroamericani e delle donne.

Oggi, nel giorno del suo compleanno, più che concentrarci sulle sole esperienze legate al lindy hop e alla sua meravigliosa e longeva carriera,

vogliamo dar importanza al messaggio che da sempre sostiene e incoraggia. Lo swing non è solo musica e il lindy hop non è solo un ballo….ma un «ballo miracoloso» in grado di accrescere il senso di un’integrazione culturale priva di barriere sociali o razziali.

Happy Birthday….queen of swing!