Cosa significa vivere (quasi) 100 anni? Norma Miller ce l’aveva quasi fatta a spengere 100 candeline, ma è venuta a mancare lo scorso 5 maggio.

C’è chi dice che per raggiungere certi numeri sia importante mangiare prodotti che contengono antiossidanti, condire gli alimenti con il rosmarino o, addirittura, tostare poco il pane. Altri ancora suggeriscono di avere un atteggiamento propositivo alla vita, guardando sempre il lato positivo delle cose, di ridere e di amarsi.

Chissà se Norma ha adottato uno o più di questi precetti anche se, pensando a lei, non sarebbe certo fuori luogo pensare che il suo elisir di lunga vita possa essere stato semplicemente lo swing.

Norma Miller è stata autrice, coreografa, ballerina, comica e attrice la cui carriera si estende per oltre sette decenni. Un’artista a tutto tondo insomma, in grado di sperimentare non solo il suo ingegno e le infinite sfaccettature delle sue abilità ma anche i diversi “mezzi” attraverso cui ha potuto dare adito a quelle attitudini.

Per spiegarci meglio: quando pensiamo a un ballerino, si potrebbe “collocarlo” in un determinato luogo, che può essere un palcoscenico, una sala da ballo, o un determinato spazio destinato a quel tipo di fruizione. Norma ha valicato certi confini: perché ha “trasmesso” il suo sapere e la sua arte sfruttando tanti mezzi a sua disposizione: dalla musica, alla carta stampata, dai film alla televisione, non a caso, l’icona di Harlem, amava ricordare che era «la più anziana donna dello show business». Potremmo infatti affermare che, proprio attraverso ciò che ha fatto, e come lo ha fatto, ha portato avanti una vera e propria missione: quella di diffondere la cultura swing, qualcosa che va ben oltre il semplice imparare i passi del lindy hop.

Uno degli aspetti forse più interessanti di questo fenomeno è anche quello che non si sono mai spenti i riflettori su di lei perché la “Queen of Swing” è riuscita a mantenere saldo il suo “posto” al centro della scena per tutta la vita ed oltre (considerando che siamo qui, oggi, a celebrarla).

Nata a Harlem il 2 dicembre del 1919, Norma Miller aveva iniziato a ballare da piccolissima, nonostante le difficoltà di una famiglia nera e poco abbiente. La Savoy Ballroom è certamente uno dei luoghi che più la rappresentano fin dagli esordi, da quando ballava sul marciapiede per arrivare letteralmente a conquistare quel locale lasciando che artisti come Duke Ellington, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Benny Goodman e Count Basie, suonassero per lei.

Da lì, avanti tutta in un secolo di cambiamenti, rivoluzioni e accelerazioni…quasi come se la storia stessa potesse essere paragonata alla musica che ha accompagnato i suoi balli. Forse è per questo che, mantenendo sempre il ritmo giusto, non ha propriosbagliato un colpo.

Oggi che Norma avrebbe compiuto 100 anni, per celebrare la sua vita, in tutto il mondo si stanno raccogliendo i fondi per acquistare una statua commemorativa che segnerà il suo luogo di sepoltura tra i grandi del jazz al Woodlawn Cemetery. L’idea di questo meraviglioso fundraising è partita, ovviamente, dalla Frankie Manning Foundation; se anche voi volete contribuire alla donazione, collegatevi a questo link:

Honor-of-Norma-Miller-on-her-100th

Happy Birthday…queen of Swing!