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Un ballo chiamato Lindy Hop

Come nasce il termine Lindy Hop? Il 21 maggio 1927, Charles Lindbergh volò da solo da New York a Parigi. Attraversò l’Atlantico in 33,5 ore a bordo del suo aeroplano monoposto, lo “Spirit of Saint Louis” ed atterrò al sicuro all’aeroporto di Bourget.

La popolazione si esaltò per il salto (hop) dell’aviatore senza-paura e sulle testate dei giornali americani si leggeva:

“LUCKY LINDY HOPS THE ATLANTIC!”

Nello stesso momento ad Harlem, era in corso una maratona di ballo al Savoy Ballroom. Un giornalista che era presente all’evento rimase sbalordito dalle performances dei ballerini. Poiché voleva scrivere un articolo su quello che aveva visto, chiese a uno dei ballerini quale fosse il nome di questo ballo così catturante. George “Shorty” Snowden non sapeva cosa rispondergli, si ricordò delle testate dei giornali e disse:

“The hop, the Lindy Hop… We are flying just like the Lindy did.”

“The hop, the Lindy Hop… Stiamo volando così come ha fatto Lindy.”

Le origini

Sebbene il Lindy Hop sia ufficialmente nato alla fine degli Anni ’20, è soltanto nel 1937, dopo il famoso concerto di Benny Goodman al Paramount Theatre di New York che si diffonde in tutti gli Stati Uniti.

È un ballo basato sul Charleston e sul Tap Dance per quanto riguarda il lavoro dei piedi, ma si riferisce anche ad altri balli più antichi come il Cakewalk, Texas Tommy o il Black Bottom.

Il ballo

È la forma più autentica di ballo Swing, è una comunicazione con il partner, che avviene attraverso una connessione. Questa continua in qualsiasi posizione si trovi la coppia; si tratti di una mano, come dell’intero fianco del corpo o addirittura solo un dito.

Attraverso la connessione, le ballerine sono in grado di seguire intuitivamente anche passi che non hanno mai fatto prima, e di improvvisare sulla musica completando l’intero movimento.

Ogni ballo diventa come una conversazione. Imparare la connessione, la contro-tensione, concetto di cornice e di guida del Lindy Hop, permette di ballare qualsiasi altro ballo di coppia.

Altra caratteristica fondamentale è l’improvvisazione.

Non tutti i passi sono definiti o coreografati, si balla con la musica, e sarà lei a dettare ogni movimento.

Una caratteristica unica del Lindy Hop è la libertà di espressione delle ballerine, che non sono bloccate nel movimento pre-definito e ordinato dal ballerino, ma hanno il proprio spazio e il proprio tempo all’interno del ballo per improvvisare movimenti e stili.

Lo stile

Frankie Manning aveva nel ballo una postura che lo portava a stare con la schiena particolarmente in avanti e piegato sulle gambe che gli permetteva di essere riconosciuto tra centinaia di coppie in una pista affollata. Ci sono effettivamente un numero infinito di stili, lo scopo di ogni ballerino è quello di riuscire a tirare fuori il proprio stile.

Oggi

Lindy Hop è in evoluzione costante; è senza dubbio oggi molto più grande e diffuso di quanto non fosse nella Grande Era del Savoy. Gli Hoppers di allora non avrebbero mai immaginato che il loro ballo potesse viaggiare e che avesse la capacità di diffondersi così attraverso il globo.

Puoi trovare i nostri corsi di Lindy Hop a Prato, Pisa, Firenze, Lucca e Pistoia.

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