Pianista, cantautore dalla voce inconfondibile, in molti l’hanno considerato pioniere del rock’n’roll e del rythm and blues: Fats Domino (dalla caratteristica taglia extra-large) ci lasciva esattamente un anno fa e noi oggi vogliamo rendergli omaggio ricordando ciò che stato e tutto quello che continua ad essere.

Antoine Dominique Domino Jr. era nato il 26 febbraio 1928 in Lousiana e già a soli quattordici anni inizia a suonare nei locali della sua città. Il primo successo arriverà presto, con il singolo “The Fat Man” (1949), brano scritto dallo stesso Domino insieme a Dave Bartholomew, musicista americano, bandleader, oltre che compositore e produttore discografico. Partiamo dall’inizio perché è importante comprendere da dove sia partito un artista per diventare uno degli indiscussi rocker degli anni ’50, ma anche perché proprio questo pezzo è oggi considerato addirittura il primo singolo del rock’n’roll. In realtà questa “categorizzazione” arriva dopo una prima fase di rythm and blues che abbraccia proprio il periodo che va dal ’49 al ’54, in cui ritroviamo brani come “Every Night About This Time” (1951), “Goin’ Home” (1952, il primo a entrare nelle classifiche pop) e “Going To The River” (1953). In questi anni troviamo una musica che si lascia contagiare e ispirare da una realtà poliglotta, da quel melting-pot in grado di generare componenti etniche e culturali quasi pittoresche.

Ma il vero punto di svolta arriva quando, ancora una volta insieme al Bartholomew, si pensa di aggiungere ai brani, arrangiamenti moderni e assoli di chitarra, dettagli non poco trascurabili che gli permisero di avvicinarsi anche al mondo dei teenager dei “bianchi”. E allora eccola, nel 1955, “Ain’t it a shame”, la canzone che divenne una vera e propria “hit” anche grazie alle successive registrazioni che portano la firma di nomi come Pat Boone.

In poco tempo Antoine “Fats” Domino si ritrova un rocker di grande successo, pur lontano dallo stereotipo del “rock fifties” che incarnava le caratteristiche dell’uomo carismatico, ribelle e seducente. Negli anni successivi, pubblica la cover della Glenn Miller Orchestra “Blueberry hill”, e poi ancora “If you I love”, “Valley of tears”, “The big beat”, “Whole lotta loving“, “I’m ready” e “Walking to New Orleans”. Un anno piuttosto significativo per la sua scalata artistica è stato il 1964, con l’accrescersi del fenomeno musicale – e commerciale – della British Invasion, durante la quale artisti britannici conquistano letteralmente il pubblico degli Stati Uniti, Canada e Australia, almeno inzialmente, per poi “invadere”, appunto, anche il resto del Mondo. Stiamo parlando di band come i Beatles che però, a loro volta, proprio per emulare quello stile vivace di Domino, scrivono pezzi come “Lady Madonna”.

A partire dagli anni Ottanta, si ritira nella sua New Orleans, decidendo così di vivere appartato e di “uscire” solo per rievocare, con la musica, gli anni gloriosi del suo rock’n’roll. La sua carriera, ad ogni modo, è stata lunga e gloriosa: oltre 65 milioni di dischi venduti, l’introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame (1986) e addirittura l’invito alla Casa Bianca nel 2006. Solo un anno prima, nel 2005, viene dato per morto quando l’uragano Katrina allaga gravemente la zona in cui risiedeva. Ma ben presto la CNN smentisce la notizia, nonostante gli evidenti danni che l’uragano atlantico aveva portato anche alla sua casa leggendaria.

Fats Domino viene a mancare all’età di 89 anni, esattamente in questo giorno di un anno fa. Abbiamo voluto regalargli un tributo attraverso la rievocazione delle sue canzoni e di quell’inconfondibile talento che hanno fatto di lui un uomo e artista indimenticabile.

«Pare che molte persone siano convinte che io sia stato l’iniziatore, ma il rock and roll esisteva già molto prima del mio arrivo» dichiarò una volta Elvis Presley «Nessuno può cantare quella musica meglio degli afroamericani. Siamo sinceri: io non riesco a cantare come Fats Domino».

Oggi noi ascoltiamo e balliamo ancora quella musica come se fosse stata scritta anche per i nostri tempi…anzi meglio, quei brani sono semplicemente parte di un tempo che non può circoscriversi in una manciata di anni, decenni, in una sola epoca. Se siamo qui a rendergli omaggio, seppur non basterebbero fiumi di articoli per raccontare cosa hanno significato certe esperienze, significa che personaggi come Fats Domino hanno davvero impresso la loro impronta in una storia di cui, forse, abbiamo già nostalgia.