Il 29 febbraio rappresenta una giornata piuttosto insolita, questo perché significa che l’anno ha un giorno in più: 366 giorni anziché 365. Nella sua singolarità, infatti, si va alla ricerca di qualcosa che ci permetta di riscontrarne la sua unicità e il fatto che quel giorno abbia una sua ragion d’essere, perché qualcosa di veramente speciale è accaduto.
Beh, 80 anni fa, in effetti, qualcosa di straordinario è veramente accaduto…per questo motivo intendiamo ricordare quel giorno e l’eccezionalità di questo giorno, lontano da superstiziose dicerie che avvalorano l’ipotesi secondo cui l’ «anno bisesto» è sinonimo di «anno funesto».
Il 29 febbraio del 1940, infatti, l’attrice e cantante statunitense Hattie McDaniel, vince l’Oscar per il ruolo di Mamy nel celebre film “Via col Vento”, l’intramontabile capolavoro diretto da Victor Fleming ambientato durante la guerra di secessione e la successiva era della ricostruzione. Il fatto ancor più eccezionale di questo avvenimento è che la statuetta d’oro in oggetto venne conferita a una Black woman, nonché la prima afroamerica della storia a vincere un così prestigioso riconoscimento.
Ma chi era davvero Hattie McDaniel? Figlia di ex schiavi, Hattie nasce nel giugno del 1895, ultimogenita di 13 figli; fin da subito si riconosce in lei una certa predilezione alla musica tanto che inizia ad avvicinarsi a questo mondo prima come cantante religiosa, poi come elemento di un gruppo vocale gospel. Con gli anni ‘20 inizia una vera e propria carriera radiofonica interrotta, inevitabilmente, con il crollo della borsa del ‘29. In questo momento così decisivo che segna la vita di molti americani, anche la McDaniel deve adeguarsi alle conseguenze causate dal crack finanziario di Wall Street, tanto che per sopravvivere inizia a fare la cameriera, la donna delle pulizie, la cuoca o la donna di servizio, gli unici lavori che riesce a trovare e che le garantiscono una sopravvivenza in questi tempi così bui.
In realtà non si tratta che di una parentesi nella vita di questa donna perché ben presto, nel destino di Hattie McDaniel, si presenta una “seconda occasione”. La sua vera opportunità si riscontra nel cinema dove, nel 1932, riesce a debuttare ne “L’Occidente d’oro”. La McDaniel possiede delle caratteristiche fisiche che le permettono di interpretare bene il ruolo della matrona di colore, lo stesso, infatti, che vestirà anche nel film che le ha permesso di vincere l’Oscar. È così che si consacra il ruolo di “Mami”, la matrona nera, una figura apparentemente subalterna ma che ha in realtà delle grandi responsabilità. In “Via col vento”, infatti”, spetterà proprio a questo personaggio il compito di rimettere in riga la capricciosa Rossella in diversi momenti. Non a caso, Peter Borland, direttore editoriale della Atria, ha dichiarato che “Mami era un personaggio così affascinante e cruciale che meritava una storia tutta per sé”.
L’ottima resa di un personaggio connotato da queste caratteristiche, però, collocarono l’attrice nei confini di uno stereotipo, “limiti” però che lei stessa riesce a valicare, interpretando anche parti diverse per stile e tipologia in oltre 300 film. Il fatto più interessante di tutta questa storia è che, proprio il 29 febbraio del 1940, fu lei a vincere la prestigiosa statuetta come miglior attrice non protagonista al fianco di nomi come Olivia de Havilland (Via col vento), Geraldine Fitzgerald (La voce nella tempesta), Edna May Oliver ( La più grande avventura) o Maria Ouspenskaya ( Un grande amore). Un bel traguardo insomma, considerando le controversie di quegli anni, soprattutto se si pensa al ruolo degli artisti neri nella società e al loro bisogno di emancipazione.
Viva il 29 febbraio dunque e viva tutto quello che lo rende una giornata…davvero speciale!